AutoGp Sonoma, Gara 1: la parola ai piloti

La prima gara in terra statunitense nella storia dell’Auto GP ha visto Pål Varhaug guidare il gruppo dall’inizio alla fine e cogliere una meritata vittoria davanti a Daniel de Jong e Sergey Sirotkin. Ecco cosa hanno detto dopo la gara.
Pål Varhaug
Vincere la prima gara mai disputata dall’Auto GP negli Stati Uniti ti fa entrare nella storia della Serie, come ci si sente?
“E’ una bellissima sensazione. Alla fine siamo tutti qui per vincere ma farlo in un’occasione speciale come la prima gara negli USA rende tutto ancora più speciale. Mi ricorda di quando vinsi la prima gara nella storia della GP3, è sempre bello centrare obiettivi che poi rimangono negli annali e permettono di essere ricordati”.
Il momento chiave della tua gara è stata la ripartenza, quando hai messo a segno una sequenza di giri veloci prendendo margine. Da lì in poi, però, il vantaggio su de Jong è rimasto stabile. Eri in controllo o semplicemente lui era veloce quanto te?
“Beh dopo la ripartenza ho spinto davvero forte per un paio di giri e questo mi ha permesso di prendere un certo vantaggio. L’obiettivo, però, era prendere un margine che mi mettesse definitivamente al sicuro e quindi ho provato a spingere ancora di più: sono arrivato davvero vicino al limite e ho commesso un errore che mi ha fatto perdere molto tempo. A quel punto ho capito che stavo rischiando troppo e che controllare la gara era la cosa giusta da fare, quindi ho rallentato un po’ il ritmo”.
Domani ti servirà solo un punto per finire secondo in campionato, quanto sarebbe importante per te quella seconda piazza?
“Finire il più avanti possibile è sempre importante, ma sinceramente non ci penso più di tanto. Con il passo che abbiamo dobbiamo semplicemente puntare al podio anche domani, anche se partiamo dall’ottavo posto. Quello sarà il mio obiettivo, e se ce la farò vorrà dire che sarò anche secondo in campionato”.Daniel de Jong
Dopo Curitiba sei al secondo podio consecutivo, un risultato in linea con i tempi che avevi fatto segnare nelle prove libere.
“Sì, sono stato terzo in entrambe le sessioni di Libere e quindi ci aspettavamo di essere veloci anche in Qualifica, ma qualcosa non ha funzionato e abbiamo ottenuto solo il sesto posto, cosa che francamente ci ha lasciato abbastanza delusi. Oggi la fortuna ci ha restituito qualcosa con gli incidenti dei ragazzi davanti, ma a parte questo eravamo di nuovo veloci, abbiamo addirittura fatto segnare il giro più veloce della gara”.
Un ottimo pit-stop ti ha fatto salire fino al secondo posto. A quel punto hai pensato che fosse possibile andare a prendere Varhaug?
“Il team ha fatto un gran lavoro col cambio gomme e mi ha fatto guadagnare una posizione. A quel punto ho ovviamente pensato di avvicinarmi a Pal e provare a passarlo, ma mi sono reso conto in fretta che non ero veloce abbastanza. La seconda posizione è comunque un ottimo risultato, e abbiamo il passo per andare a podio anche in Gara 2”.Sergey Sirotkin
Il momento topico della tua gara è stato la partenza: evitare l’incidente tra Quaife- Hobbs e Pizzonia ti ha fatto perdere tempo e probabilmente la vittoria. Dicci come è andata.
“Sono partito bene e stavo seguendo Adrian quando ho visto con la coda dell’occhio che Pizzonia stava arrivando troppo veloce da dietro. Gli ho lasciato spazio all’interno perché non volevo rischiare l’incidente ma lui ha comunque perso il controllo ed è andato dritto nell’erba, colpendo Quaife-Hobbs. L’inerzia dell’incidente ha portato entrambi verso l’esterno, proprio dove ero andato per evitarli, e quindi per non prendere loro e i detriti ho dovuto perdere moltissimo tempo. Peccato, perché avrei potuto vincere”.
Sei stato abbastanza vicino a de Jong da provare a prenderlo, ma nello stesso tempo dovevi guardati da Campana che spingeva da dietro…
“Insieme al team ho deciso di partire con le medium e al pit-stop abbiamo cambiato solo le anteriori per avere più grip davanti. Ha funzionato all’inizio ma poi, man mano che passavano i giri e le gomme posteriori si consumavano, ho iniziato ad avere sovrasterzo sia in accelerazione che in frenata. Ecco perché ho perso terreno da Daniel e Sergio ha potuto avvicinarsi”.
2014-09-07
Pål Varhaug
Vincere la prima gara mai disputata dall’Auto GP negli Stati Uniti ti fa entrare nella storia della Serie, come ci si sente?
“E’ una bellissima sensazione. Alla fine siamo tutti qui per vincere ma farlo in un’occasione speciale come la prima gara negli USA rende tutto ancora più speciale. Mi ricorda di quando vinsi la prima gara nella storia della GP3, è sempre bello centrare obiettivi che poi rimangono negli annali e permettono di essere ricordati”.
Il momento chiave della tua gara è stata la ripartenza, quando hai messo a segno una sequenza di giri veloci prendendo margine. Da lì in poi, però, il vantaggio su de Jong è rimasto stabile. Eri in controllo o semplicemente lui era veloce quanto te?
“Beh dopo la ripartenza ho spinto davvero forte per un paio di giri e questo mi ha permesso di prendere un certo vantaggio. L’obiettivo, però, era prendere un margine che mi mettesse definitivamente al sicuro e quindi ho provato a spingere ancora di più: sono arrivato davvero vicino al limite e ho commesso un errore che mi ha fatto perdere molto tempo. A quel punto ho capito che stavo rischiando troppo e che controllare la gara era la cosa giusta da fare, quindi ho rallentato un po’ il ritmo”.
Domani ti servirà solo un punto per finire secondo in campionato, quanto sarebbe importante per te quella seconda piazza?
“Finire il più avanti possibile è sempre importante, ma sinceramente non ci penso più di tanto. Con il passo che abbiamo dobbiamo semplicemente puntare al podio anche domani, anche se partiamo dall’ottavo posto. Quello sarà il mio obiettivo, e se ce la farò vorrà dire che sarò anche secondo in campionato”.Daniel de Jong
Dopo Curitiba sei al secondo podio consecutivo, un risultato in linea con i tempi che avevi fatto segnare nelle prove libere.
“Sì, sono stato terzo in entrambe le sessioni di Libere e quindi ci aspettavamo di essere veloci anche in Qualifica, ma qualcosa non ha funzionato e abbiamo ottenuto solo il sesto posto, cosa che francamente ci ha lasciato abbastanza delusi. Oggi la fortuna ci ha restituito qualcosa con gli incidenti dei ragazzi davanti, ma a parte questo eravamo di nuovo veloci, abbiamo addirittura fatto segnare il giro più veloce della gara”.
Un ottimo pit-stop ti ha fatto salire fino al secondo posto. A quel punto hai pensato che fosse possibile andare a prendere Varhaug?
“Il team ha fatto un gran lavoro col cambio gomme e mi ha fatto guadagnare una posizione. A quel punto ho ovviamente pensato di avvicinarmi a Pal e provare a passarlo, ma mi sono reso conto in fretta che non ero veloce abbastanza. La seconda posizione è comunque un ottimo risultato, e abbiamo il passo per andare a podio anche in Gara 2”.Sergey Sirotkin
Il momento topico della tua gara è stato la partenza: evitare l’incidente tra Quaife- Hobbs e Pizzonia ti ha fatto perdere tempo e probabilmente la vittoria. Dicci come è andata.
“Sono partito bene e stavo seguendo Adrian quando ho visto con la coda dell’occhio che Pizzonia stava arrivando troppo veloce da dietro. Gli ho lasciato spazio all’interno perché non volevo rischiare l’incidente ma lui ha comunque perso il controllo ed è andato dritto nell’erba, colpendo Quaife-Hobbs. L’inerzia dell’incidente ha portato entrambi verso l’esterno, proprio dove ero andato per evitarli, e quindi per non prendere loro e i detriti ho dovuto perdere moltissimo tempo. Peccato, perché avrei potuto vincere”.
Sei stato abbastanza vicino a de Jong da provare a prenderlo, ma nello stesso tempo dovevi guardati da Campana che spingeva da dietro…
“Insieme al team ho deciso di partire con le medium e al pit-stop abbiamo cambiato solo le anteriori per avere più grip davanti. Ha funzionato all’inizio ma poi, man mano che passavano i giri e le gomme posteriori si consumavano, ho iniziato ad avere sovrasterzo sia in accelerazione che in frenata. Ecco perché ho perso terreno da Daniel e Sergio ha potuto avvicinarsi”.
2014-09-07