Pierfilippo Bertuzzo conferma le sue qualità ad Arco

La seconda gara degli Internazionali d’Italia ad Arco in provincia di Trento
La seconda gara degli Internazionali d’Italia ad Arco in provincia di Trento si è corsa sotto un cielo grigio e a tratti piovoso che ha modificato i valori in gara. Il rider veneziano Piefilippo Bertuzzo è arrivato sulla pista di Pietramurata carico dopo la prova di apertura e pronto a dare il meglio per ottenere un ottimo risultato. Ed infatti sotto questo auspicio si sono aperte le gare di qualificazione, dove nei 10 minuti dedicati a stilare l’ordine di partenza, Pierfilippo ha guidato alla perfezione la Honda CRF 450 qualificandosi dentro i primi 15 con distacchi limitati dalle posizioni davanti. Al momento dello start nel primo pomeriggio dal cielo cominciano a scendere gocce di pioggia più decise che rendono la pista più scivolosa, ma questo non è un grosso problema per Piefilippo che alla prima curva sfila benissimo senza rimanere intrappolato, guadagnando qualche posizione. La gara tutta all’attacco continua anche nei giri successivi, con il pilota veneziano che ad ogni curva cerca il sorpasso e al 4° giro guadagna l’8^ posizione sullo sloveno Irt, che probabilmente non la prende bene ed al tornante successivo punta sulla Honda di Pierfilippo usandola come sponda e facendo cadere il portacolori del Team Massignani. Dalla 36^ posizione Piefilippo si lancia in un furioso recupero e nonostante il tanto traffico e la pista scivolosa gira 4-5 secondi al giro più veloce dagli avversari davanti a lui chiudendo in 26^ posizione, che purtroppo non basta per qualificarsi alla finale “Elite”. A fine gara nelle parole del rider veneziano ci sono sentimenti alterni sulla gara disputata che però non cambiano le capacità e possibilità dimostrate. Pierfilippo Bertuzzo: “Ovvio che sono deluso, stavo lottando per la 8^ posizione e avevo altri tre avversari alla portata e Irt ha fatto un’entrata molto decisa che mi ha fatto cadere. Il recupero mi ha però gasato perché ad ogni giro ho fatto dei sorpassi e il ritmo dimostra che avevo il passo dei primi. Diciamo che con un altro giro forse rientravo nei 20, ma con i se ed i ma non si vincono le gare. Diciamo che questa volta mi sentivo bene e per tutta la gara ho tenuto sia di fiato che di braccia senza problemi, il risultato era alla portata ma tutto questo mi ha ricordato che in gara è meglio non essere gentili e la prossima volta saprò come fare. Mi dispiace per Max Massignani che ci teneva a fare bene soprattutto qui vicino a casa, ma sono sicuro che il regalo glielo faccio presto.”
2018-10-12
2018-10-12